Questa guida offre una breve cronologia sul passato della città dai primi inizi fino a oggi. Poi si accorge al periodo del ruolo della forte famiglia dei conti Frangipani e da anche l'informazione sullo sviluppo del turismo che, durante gli ulitmi cento anni, ha diventato la risorsa economica più importante per la città.
La città è ancor oggi interamente cinta dalle mura, i cui vari strati del tempo e della storia sono stati conservati fino ad oggi. Le mura intorno alla città furono costruite e divise più volte sin dai tempi degli illiri fino alla caduta di Venezia. La prima menzione delle mura odierne risale al I secolo avanti Cristo. L’ultima ricostruzione importante delle mura fu effettuata alla fine del XV secolo.
Quando tutta la città fu cinta dalle mura, questa porta diventò la porta principale per tutti coloro che venivano nella città dal mare, specialmente perché il suo luogo originale era più a sud, alla fine del decumano, dove si trovava anche la piazza principale della città. La prima menzione della grande porta della città in questo luogo risale al 1350.
3. VECCHIO MUNICIPIO CITTADINO
360° panoQuesta torre ovvero questo edificio risale al XV secolo. Al pianterreno c’era una volta la porta della città. Gli isolani la costruitono senza retribuzione. Nella sua facciata orientale ci sono gli stemmi del doge Agostino Barbarigo, con sotto un orologio con 24 campi la cui prima menzione risale al 1538.
Uno si aspetta che la piazza principale si trovi in centro della città, però l’ubicazione della piazza principale nella città di Krk cambiò più volte prima di trovare dimora sul bordo occidentale della città, proprio accanto alla porta principale della città. La piazza è dominata dal pozzo del 1557, abbondantemente decorato.
Ecco un'altra parola del vegliese che è stata conservata nella lingua e che significa strada. La parola pluj risale al latino: pluvia significava pioggia, ma anche un pendio dove l'acqua piovana proveniente dai tetti si accumula.
Il prete Nicola Udina Algarotti (dal 1791 al 1838) fu anche compositore e collezionista della musica, dei libri e degli strumenti. Nel suo testamento ha lasciato alla chiesa le sue collezioni. Si tratta di tre grandi collezioni che comprendono rispettivamente libri, libri di musica e strumenti.
Secondo lo schema romano della pianta della città, il decumano collega la parte orientale della città con quella occidentale. Il decumano di Krk collega la porta di Pizan con la piazza principale, ovvero con la grande porta cittadina.
È un incrocio allargato delle due strade principali della Krk romana: il cardo e il decumano, che suddividono la città in quattro parti. Inoltre, Mala placa è il punto centrale del nucleo più antico della città. L'odierna piazza Mala placa fu chiamata dai romani Piazza vecchia, il che porta alla conclusione che la piazza esisteva nello stesso posto all'epoca dei Liburni.
È un’iscrizione in pietra del XI secolo. Fu scoperta qui come una pietra angolare. L’iscrizione “Questo fu scritto dall’abate Maj e Radonja, Rugota, Dobroslav” si riferisce probabilmente alla costruzione di quello che una volta fu il convento benedettino di San Giovanni.
È un’elegante casa di famiglia con una facciata barocca con la tipica impostazione delle finestre e delle soglie. Un’ala di questa casa è caratterizzata da elementi romanici e gotici, il che porta alla conclusione che la casa Nave è, infatti, composta da due unità separate. Il collo della cisterna che si trova nella casa riporta l’anno 1694.
12. L’EDIFICIO DELLA SCUOLA ELEMENTARE
360° panoL’edificio della scuola elementare fu costruito nel 2005. L’edificio urbano fu innestato perfettamente nel complesso sacrale. All’oriente le mura cittadine rinnovate dominano sopra l’edificio scolastico. In un’aula al pianterreno si possono vedere i resti di un pozzo che apparteneva al convento benedettino – un edificio storico più vecchio che si trovava allo stesso posto.
È il punto più alto dell’antico nucleo della città e il punto di incontro di due grandi vie parallele, il cardo e la via Galija. Questa piccola collina era sempre il centro religioso perché ci si trovavano edifici sacrali: il convento e la chiesa di San Francesco, il convento e la chiesa delle sorelle benedettine, la chiesa della Madonna della salute, e una volta il convento e la chiesa delle clarisse e il convento dei benedettini (oggi la scuola elementare e la palestra scolastica). È per questo che questa collina al nord della città viene quale volta chiamata “il piccolo Vaticano”.
14. CHIESA DELLA MADONNA DELLA SALUTE
360° panoQuesta chiesa romanica a tre navi dell’ex convento benedettino del XI secolo fu consacrata originariamente a san Michele. Nel XIX secolo cambiò il nome per difendere la città dalla colera. Il campanile della facciata occidentale è dello stesso periodo come la chiesa.
Fu costruita nello stile gotico nel XIII secolo. L’odierna sagrestia fu una volta la parte principale della chiesa. Il campanile fu aggiunto più tardi, in particolare la sua parte superiore che fu realizzata solo nel XVIII secolo.
La prima menzione dei francescani sull’isola risale al 1277. All’inizio il convento faceva parte delle mura settentrionali della città. L’ala orientale del convento fu eretta nel 1910 come seminario. Il convento conserva l’immagine della Vergine con il bambino del pittore rinascimentale italiano Vittoreo Carpaccio.
17. PORTA SETTENTRIONALE DELLA CITTÀ (PORTA SUPERIORE)
La porta era l’ingresso nella città e l’uscita dalla città nella direzione di Fulfinium e della strada romana verso la Dalmazia. La sua prima menzione è del XII secolo. La sovrastruttura e gli stipiti furono rimossi nella prima metà del XIX secolo.
La prima menzione di questa chiesa sotto il nome di Santa Maria d’Angelo risale al XIV secolo. Il suo interno fu barocchizzato nel XVIII secolo, quando l’altare principale fu eretto da Sebastian Petrucci di Fiume. Il campanile si trova accanto alla chiesa, dentro il convento.
19. CONVENTO DELLE BENEDETTINE
360° panoRisale al XIII secolo. Fu costruito gradualmente: prima la parte intorno alla chiesa, poi l’ala al nordest e al sud rispettivamente. Dal 1806 al 1903 le monache gestivano qui la scuola elementare nella lingua italiana.
Una delle poche cappelle conservate della Krk medievale. La scomparsa delle famiglie che le fecero costruire e l’abolizione della fraternità ridusse il numero delle cappelle conservata nella città a sole tre.
In alcuni documenti antichi, alcune strade ceche della città venivano chiamate comunemente androna. È un nome di origini greche. Gli abitanti di Krk chiamano ancor oggi queste strade con lo stesso nome che con il passar del tempo e il cambiare delle generazioni venne modificato in londrona.
Questa casa di famiglia è composta di un pianterreno e due piani. La sua facciata è caratterizzata da elementi decorativi in stile barocco. La prima menzione della famiglia Celebrini a Krk fu circa il 1700. Durante il dominio austro-ungaro questo edificio era sede della corte distrettuale.
L’architrave di questa casa di famiglia ha al centro lo stemma della famiglia con un agnello – simbolo di mansuetudine. La parole mansuetudine è contenuta nel cognome della famiglia: mitis in latino significa mito. Sulla cima della facciata dell’edificio sono presenti begli elementi decorativi saraceni.
Si tratta di tre palazzi rinascimentali con gli stemmi della famiglia nobile di Cetinić, che viene menzionata a Krk a partire dal 1431. Lo stemma della famiglia adorna anche il collo della cisterna del 1655 che si trova nel cortile.
Questa cappella viene chiamata anche Madonna del Carmelo. Risale al XVII secolo ed è una delle tre cappelle che sono state conservate nel nucleo storico. Molte cappelle nella città furono abbandonate dopo la fine del dominio veneto.
Text: Milica Žužić
Photos: Luka Žanić, Hrvoje Znaor, 360° photos: Hrvoje Znaor
La vita nella citta di Krk si perpetua da piu di 2000 anni, cioe dalla tarda eta del bronzo al giorno di oggi. Al tramonto dell’eta del bronzo, quando si profilarono all’orizzonte storico i primi segni dell’eta del ferro, l’area dell’odierna citta fu abitata dalla tribu illirica dei Liburni, della cui presenza testimoniano i cippi, ovvero monumenti funerari con iscrizioni latine, il segno che i Liburni furono romanizzati nei primi secoli dopo Cristo. Furono appunto i Liburni a fondare la citta e a cingerla con le mura. Le ricerche archeologiche confermano che sotto il piu antico strato visibile delle mura c’e uno strato illirico costituito da un muro a secco costruito con blocchi di pietra non lavorati. Questo ci porta alla conclusione che le mura odierne sono allo stesso posto come quelle dell’epoca piu antica e che la stessa citta sorge direttamente sull’insediamento dei Liburni. Non si sa con certezza il nome della citta liburnese, ma il suo nome e anche i primi dati storici della sua esistenza risalgono al geografo greco Stradone tra lo scadere del I secolo avanti Cristo e l’alba della nostra era. Lui la chiama Kuriktike o Kiriatika, la cui radice deriva dalla parola illirica Kar-ikt che significa isola di pietra. Lo scrittore romano Plinio del I secolo la chiama Curictae, e lo geografo Tolomeo del II secolo Kurikon. Le testimonianze degli autori antichi trovano conferma in una lapide del IV secolo, dove la citta di Krk e indicata con il nome di “splendidissima civitas Curictarum”, ovvero “bellissima citta di Curicta”.
L’epoca romana inizio nella citta di Krk nel II secolo avanti Cristo, come testimoniano oggi alcune tracce materiali visibili come ad esempio parti delle mura cittadine, resti delle terme, dei mosaici e i resti recentemente scoperti del tempio di Venere, nonché numerose sculture in pietra provenienti dalle necropoli (ad esempio la stela funeraria romana del I secolo che il conte Nikola IV Frankopan fece murare nel 1407 nel muro della torre esagonale sulla riva, dopo di che fece scolpire sulla sua parte centrale l’antico stemma dei conti di Krk) e anche quelle che furono successivamente murate negli edifici piu recenti, come ad esempio i capitelli nelle chiese e le lunette nelle case private. La citta ebbe lo status di municipio e ci abitarono alti ufficiali romani, magistrati (funzionari dell’amministrazione comunale) e decurioni (consiglieri comunali), come testimonia la lapide funeraria del decurione Pitius Marullus che si trova oggi in Vela placa (l’antica Platea Magna oppure Piazza grande). Fu proprio nel periodo romano che il complesso urbano della citta si sviluppo sull’impianto liburnese, modificandolo in conformita con le usanze dell’epoca. La citta venne divisa in quattro parti dalle due vie principali: il cardo correva da Gornja vrata (Porta Superiore) al nord a Mala vrata (Porta piccola) al sud, dividendo la citta in una parte ovest e una parte est, mentre il decumano collegava la porta occidentale della citta (Porta Magna) e Vela placa (Piazza grande) alla porta orientale chiamata Pizanska vrata, dividendo la citta in una parte nord e una parte sud. Queste due assi della citta si incrociavano nella Platea Antiqui (Piazza Vecchia) oppure pjaceta (piazzetta), che ovviamente esisteva anche prima dell’arrivo dei romani. Il tracciato delle vie in esistenza oggi risale all’eta romana e non e cambiato da allora. Si tratta di una struttura rinchiusa tra le mura della citta, che con il passar del tempo venivano rinforzate e divise, come fu fatto tra l’anno 50 e l’anno 30 avanti Cristo, come testimonia la lapide che si trova oggi a Kaštel. Durante il periodo romano, nel III e IV secolo, il cristianesimo fece la sua comparsa nella citta di Krk e fu costruita la prima chiesa. Gia nel VI secolo (nel 579) Krk divenne sede della diocesi (il primo vescovo di cui si abbia notizia fu Andrija nel 680). Piu tardi la citta scelse San Quirino, martire del primo cristianesimo, come patrono della citta e lo festeggio il 4 giugno. Sui resti delle terme romane del I secolo fu costruita la cattedrale ovvero la chiesa vescovile che piu tardi fu ampliata e consacrata alla Beata Vergine Maria. A quel epoca i romani avranno sicuramente gia dato il nome Vecla ovvero Citta vecchia alla citta. Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente (nel 476) la citta passo sotto il dominio bizantino come parte della provincia bizantina di Dalmazia e il suo nome fu cambiato in Vekla (in greco ?????), al quale risale il nome veneto che fu dato piu tardi sia alla citta sia all’isola – Veglia. Alla fine del VI secolo e all’inizio del VII secolo l’isola vide l’arrivo degli Slavi – Croati. Gli abitanti romani si rifugiarono entro le mura della citta, mentre il popolo croato appena arrivato comincio a costruire dei borghi sull’isola, alla quale diedero, con il passar del tempo, il nome Krk (derivante da Kurikum). Diedero lo stesso nome al centro cittadino romano, mentre nel linguaggio quotidiano venne chiamato Veja (derivante da Vecla, piu tardi Veglia). Fu in tal modo che la citta di Krk continuo a vivere come una citta romana fino al tardo Medioevo. La citta fu attraversata da numerosi e profondi cambiamenti socio-politici dell’epoca, inclusa la penetrazione dell’alfabeto glagolitico nell’isola. Gli abitanti di Veja mantenevano gelosamente l’alfabeto latino sia nella corrispondenza privata sia in quella pubblica, incluso il servizio della messa, mentre il resto dell’isola veniva croatizzato. Ciononostante, l’alfabeto glagolitico si infiltro anche entro le mura della citta di Krk, come testimonia l’Epigrafe di Krk del XI secolo.
Dopo un periodo breve e discontinuo dell’appartenenza allo stato croato e ai suoi sovrani popolari, l’isola e la citta di Veglia passarono, per la prima volta, sotto il dominio veneto che duro mille anni. Dopo che i re croati Petar Krešimir IV e Dmitar Zvonimir riportarono l’isola sotto il proprio dominio nella seconda meta del XI secolo, all’inizio del XII secolo (nel 1115) gli Arpadović non riuscirono a resistere contro l’assalto della serenissima Repubblica di San Marco e del suo leone alato. I veneti affidarono l’amministrazione dell’isola a una famiglia nobile locale, i cui membri divennero duci di Krk. La famiglia fu fondata dal duca Dujam (menzionato per la prima volta nel 1118), che regno sull’isola e sulla citta di Krk come vassallo della repubblica veneta. Venezia poi affido l’isola all’amministrazione vitalizia dei suoi figli Vid e Barol. Parti da li l’ascesa di questa famiglia nobile di Krk, che avrebbe approfittato dell’ostilita tra Venezia e i sovrani croati e ungheresi e, svolgendo un ruolo di doppio vassallo, avrebbe fatto ricompensare la propria fedelta con nuove proprieta sulla terraferma. I duchi vegliesi hanno arricchito l’architettura della citta di Krk con il palazzo di giustizia del 1191, il castello del XIV secolo in piazza Kamplin, le torri difensive del 1407, e figurarono anche come grandi benefattori della cattedrale di Krk che fecero ampliare con due cappelle laterali di Santa Barbara e di Santa Croce rispettivamente e a cui donarono arredi sacri (pala d’altare di argento del 1477). Grazie al loro operato furono costruite la chiesa di Santa Margherita e di San Quirino rispettivamente, che nel XII secolo furono collegate con la cattedrale in un unico complesso sacrale.
Krk fu l’ultima isola croata a diventare proprieta veneta nel 1480. Venezia inganno l’allora duca di Krk Ivan VII Frankopan (come la famiglia si chiamava a partire dal 1430) e lo porto prigioniero a Venezia. L’amministrazione della citta e dell’isola fu affidata da quel momento a un provveditore ovvero amministratore veneto, scelto tra i nobili venti, e oltre al provveditore furono anche il Maggior e Maggior consiglio a godere di una certa autonomia amministrativa. All’inizio del XVI secolo le conquiste osmaniche portarono nell’isola e nella stessa citta di Krk numerosi profughi dalla terraferma.
Dopo il crollo della Repubblica di Venezia nel 1797 la citta e l’isola facevano parte, per un breve periodo (dal 1806 al 1813), delle province illiriche di Napoleone. I francesi abolirono il convento delle clarisse e aprirono un liceo e una scuola elementare per le bambine dove insegnavano suore benedettine. Dopo la scomparsa delle province illirche, il governo dell’isola fu assunto dalla Monarchia degli Asburgo, che lo uni nel 1822 all’Istria, che era una sua provincia. Subito dopo il crollo della Monarchia austro-ungarica, la citta venne a trovarsi sotto l’occupazione italiana (dal 1918 al 1921), caratterizzata dall’uccisione culturale arditistica, dalla distruzione della tipografia vescovile Kurykta e dalla deportazione del vescovo Antun Mahnić. Seguirono alcuni anni di vita relativamente tranquilla, quando la citta faceva parte del Regno dei serbi, croati e sloveni (a partire dal 1929 Regno jugoslavo). Il periodo intercorso tra le due guerre vide un modesto progresso turistico rispetto al periodo prima della guerra, con le prospettive di un ulteriore sviluppo che pero fu frenato dalla Seconda guerra mondiale e una nuova occupazione italiana (dal 1941 al 1943), seguita da quella tedesca (dal 1943 al 1945). Dopo la guerra l’isola di Krk divenne parte della Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia (a partire dal 1963 Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia) e la citta di Krk si volse a uno sviluppo turistico piu intenso, che fu accelerato dalla costruzione dell’aeroporto di Fiume vicino a Omišalj (Castelmuschio) e dal collegamento stradale tra l’isola e la terraferma (nel 1980). Risale a quel periodo anche la prima strada principale isolana che collegava Krk con la strada litoranea e con l’entroterra. La citta di Krk e oggi il centro economico e religioso dell’isola di Krk.
I duchi di Frankopan apparvero sulla scena storica nel XII secolo, quando l’isola era sotto il dominio veneto. Il loro progenitore o capostipite fu Dujam I (circa il 1118 – 1163), delle cui origini ci sono varie versioni nella storia dovute alle scarse fonti disponibili. Ciononostante la tesi piu attendibile e accettabile e quella secondo la quale la famiglia ducale di Krk era originaria del borgo Gradec in immediata vicinanza di Vrbnik, che viene considerato il primo possedimento dei duchi di Krk ovvero il punto di origine di un processo storico di sviluppo che avrebbe visto nascere la piu importante famiglia nobile croata dal punto di vista militare e politico, oltre agli Šubić Zrinski. Dujam si distinse probabilmente durante l’occupazione dell’isola di Krk dai veneti nel 1115, quando si dimostro molto utile al doge Domenico Michieli. Nel processo di acquisizione del controllo dell’isola lui stipulo con il doge un contratto che veniva rinnovato dai suoi discendenti. Il contratto di assunzione del ducato vegliese fu costituito dei diritti e obblighi del duca verso il doge e quelli dei cittadini di Krk verso il duca. Conoscendo il sistema di governo e vassallaggio, e poco probabile che i cittadini di Krk abbiano scelto Dujam per il loro duca, ma fu invece lo stesso governo veneto e il doge a nominare Dujam amministratore e duca della citta e dell’isola a nome della Repubblica di San Marco. I figli Vid I e Bartol I successero al duca Dujam I nel 1163, quando Venezia affido l’isola alla loro amministrazione vitalizia. Loro governarono l’isola per una trentina di anni. L’impronta piu ovvia del loro governo e del loro desiderio di organizzare il ducato fu la costruzione del palazzo di giustizia in piazza Kamplin, che i fratelli fecero costruire insieme al municipio di Krk nel 1191, come testimonia la scritta sulla lunetta sopra la porta d’ingresso. Durante il loro governo fu ampliata la cattedrale e costruita la chiesa di San Quirino, il che allude alla cappella vescovile e anche alla cappella paladina dei duchi locali, da dove le generazioni future potevano seguire la messa nella cattedrale. Il piu stretto collegamento tra il nome dei duchi di Krk e la citta di Krk fu sicuramente il complesso delle fortificazioni della citta dominata da Kaštel in piazza Kamplin, che risale alla prima meta del XIV secolo. Dello sviluppo indipendente della famiglia nobile di Krk testimonia l’espansione del loro dominio anche sulla terraferma. Durante il governo della dinastia Arpadović nel Regno ungaro-croato i duchi di Krk ricevettero dal re Bela I la contea di Modruš, e dal suo figlio Andrea I quella di Vinodol. Ai tempi delle crociate, alle quali parteciparono anche gli Arpadović, in segno di gratitudine per l’assistenza militare fornitagli, il re Andrea II diede nel 1221 ai duchi di Krk le isole di Brač (Brazza), Hvar (Lesina), Korčula (Curzola) e Lastovo (Lagosta), pero loro probabilmente non occuparono mai effettivamente le dette isole. Furono proprio le crociate il periodo storico e l’opportunita storica per le rinomate famiglie nobili di utilizzare, sia durante le crociate che dopo la loro fine, i propri stemmi come segno di nobilta, influenza e potere. Lo stesso probabilmente valeva anche per i duchi di Krk, il cui stemma era uno scudo diviso in due campi, di cui quello superiore, di color rosso, rappresentava una stella d’oro a sei punte e quello inferiore di color oro (bianco). Nel 1248, a causa dei legami stretti con gli Arpadović, Venezia tolse temporaneamente l’isola di Krk ai duchi, ma ben presto, nel 1260, gliela restitui. D’allora in poi l’isola fu governata da due famiglie ducali di Krk: la famiglia Škinela (si estinse nel 1386 con la morte del duca Nikola II, il suo ultimo discendente che ebbe lasciato l’isola 30 anni prima) e la famiglia Vid che governo l’isola fino al 1480. Nel corso del XIII e XIV secolo il dominio dei duchi di Krk si espanse su Senj (Segna) (nel 1271), sulla parrocchia di Gacka con la citta di Otočac (nel 1300) e sulla parrocchia di Drežnik con la citta di Slunj (nel 1323). In quel periodo gli Angio ebbero gia preso il governo dello stato ungaro-croato e dopo la pace di Zara, stipulata nel 1358 (re Ludovico I d’Angio), annessero l’isola al loro stato, il che rese i duchi di Krk la piu rinomata famiglia nobile nella Croazia medievale. Fu quello il periodo del raggiungimento dell’apice del loro sviluppo indirizzato verso i sovrani croati e ungheresi, per cui passavano piu tempo sulla terraferma che sull’isola, che fu governata a loro nome dai sottoduchi nei borghi, e ci venivano a seconda di bisogno o si occupavano dell’isola indirettamente tramite i loro rappresentanti, come ad esempio quando al tempo del re Sigismondo di Lussemburgo, il 15 giugno 1388 i fratelli duchi Stjepan I e Ivan V fecero comporre e scrivere in lingua croata e in caratteri glagolitici lo Statuto di Vrbnik (Verbenico), un elenco di diritto comune che veniva applicato in tutta l’isola. Nel 1392 il duca Ivan V fu il primo membro della sua famiglia a diventare un bano croato. Il titolo venne ereditato da suo figlio Nikola IV, duca di Krk e bano della Croazia, Slavonia e Dalmazia, che nell’autunno del 1430 parti con tre navi per Ancona, da dove ando a Roma, dove il papa Martino V autorizzo il nome Frankopan e il nuovo stemma: due leoni che spezzano il pane. D’allora in poi i duchi di Krk si chiamarono Frankopan oppure Frankapan (in un documento il duca Nicola IV venne chiamato per la prima volta con il nuovo cognome, “knez Mikuila de Frankopan”), avendo assunto il cognome romano di Frangipani/Frangepani. Questo desiderio dei duchi europei di stabilire un legame con le radici delle famiglie piu rinomate nel passato, in particolare con le famose famiglie e dinastie antiche, era del tutto conforme alla tradizione umanistica europea, all’entusiasmo per la letteratura e arte antica e al concetto di virtu e audacia. Lo testimonia
una stela funeraria romana che il duca Nikola IV fece murare nel muro della sua torre esagonale durante l’ultima fase di ristrutturazione e ampliamento delle mura cittadine nel 1407. In quell’occasione il duca fece scolpire ad eterno ricordo nella stela murata lo stemma della sua famiglia e un’iscrizione latina che ci informa del tempo di costruzione e dell’autore dell’iscrizione incisa – Anno Domini 1407, il quindici settembre, al tempo del signore duca Nikola”. Oggi non sappiamo quali santi cristiani gli abitanti di Krk e il duca Nikola videro nei personaggi dei romani defunti. Il duca Nikola IV aveva nove figli, ma dopo un accordo tra i fratelli l’isola fu governata da un’unica persona, il duca Ivan VII (junior). Lui continuo la politica protezionista dei suoi antenati volta alla chiesa e cosi circa 1450 fece costruire nella cattedrale di Krk la cappella di Santa Barbara con il soffitto rigato dove si trovano i stemmi della sua famiglia, uniti dal stemma dei Frankopan. Inoltre, il duca commissiono una pala d’altare di argento che fu realizzata nel 1477 nella bottega del maestro Kohler a Milano. Il duca Ivan VII fu l’ultimo Frankopan nell’isola perché nel 1480 il governo dell’isola fu tolto permanentemente dalle mani della famiglia dalla Repubblica di Venezia, che governo l’isola e la citta di Krk fino alla sua caduta nel 1797.
Dal primo duca di Krk Dujam I dell’inizio del XII secolo fino all’ultimo Frankopan, Fran Krsto (decapitato il 30 aprile 1671 a Wiener Neustadt insieme al bano di Croazia Petar Zrinski dopo una fallita congiura contro l’imperatore Leopoldo I d’Asburgo), nel corso di piu di mezzo millennio i membri di questa eminente famiglia nobile croata erano, tra quanto menzionato sopra, generali asburgici, arcivescovi ungheresi, reggenti del re danese in Svezia, comandanti nell’Istria austriaca, comandanti della Frontiera militare, letterati, diplomatici, guerrieri, costruttori, amministratori, capi e proprietari dei possedimenti, borghi e citta in Croazia, Bosnia, Ungheria, Italia, Austria, Slovenia, Slesia, Moravia e in altre regioni. I duchi Frankopan di Krk si distinsero nelle spedizioni contro gli Osmani, furono abili diplomatici che sapevano difendere i propri diritti ed estendere i propri possedimenti per via di donazione o matrimonio ed emersero come la piu importante famiglia nobile croata, segnando nei modi piu svariati la storia medievale e moderna della Croazia.
Oggi il turismo e la principale attivita economica nella citta di Krk. I suoi inizi vanno ricercati nel periodo medievale, pero non nella forma in cui conosciamo oggi l’industria turistica. Gia alla fine del XIII secolo le disposizioni dello Statuto di Krk in latino prevedevano e regolavano l’attivita di cantina e taverna, mentre l’attivita di osteria fu vietata agli abitanti di Krk. L’attivita di osteria fu permessa ai forestieri che non avevano beni immobiliari nell’isola, con l’obbligo di vendere il cibo a tutti perché i viaggiatori e i forestieri “pagano da soli” il cibo. Si tratta quindi di una forma di ristorazione aperta sia ai viaggiatori casuali sia a tutti quelli che venivano in citta. Sin dai primi inizi il turismo e la ristorazione furono strettamente collegati, esattamente come lo sono oggi. Risale all’Ottocento probabilmente il locale di ristorazione piu noto nella citta, il caffe borghese chiamato Caffetteria, menzionato nel 1763, che nel 1802 appariva con il nome Bottega di caffe. Il famoso scrittore di viaggio e architetto inglese Sir Thomas Graham Jackson la descrisse nel 1866 durante il suo soggiorno e la sua visita della citta, dicendo che si trovava in piazza (Vela placa), al pianterreno del Municipio, quindi nello stesso luogo dove si trova ancora oggi. Tra i primi tentativi di attivita turistica in citta ci fu l’apertura della biblioteca di Nikola Udina Algarotti nel 1842, quando fu istituito un consiglio speciale che si occupava della sua collocazione, e il progetto prevedeva al suo fianco anche un erbario e un lapidario che avrebbe disposto di tutto cio che poteva attirare l’attenzione dei forestieri. Il primo tipo di turismo che si sviluppo nella citta di Krk fu turismo escursionistico, che ebbe inizio nel 1884, quando 300 escursionisti arrivarono nella citta di Krk da Senj con un vaporetto con la musica, e i ristoratori della citta li accolsero con il buon cibo e organizzarono danze per loro. L’arrivo degli ospiti fece sentire la necessita di conservare e presentare il patrimonio culturale e storico, ma furono anche le condizioni culturali in generale a imporre l’adozione di un approccio organizzato per rendere la citta piu bella. Cosi nel 1849 si formo un comitato composto dai rappresentanti del comune, dei cittadini, della parrocchia locale e della diocesi con l’incarico di curare i monumenti storici e le chiese. Subito dopo si svolsero attivita organizzate per abbellire la citta. Non si sa l’anno esatto della fondazione della Societa di abbellimento, ma la Societa di abbellimento nacque probabilmente dalla societa di incontri e divertimento Casino. Si tratta di sicuro degli anni Sessanta dell’Ottocento perché fu allora che il parco comunale venne chiamato parco della Societa di abbellimento, il quale nome e dovuto alle regole della Societa, secondo le quali ogni nuova coppia di sposi doveva piantare un albero nella zona di Marina lungo la costa. Dal 1903 al 1906 la Societa stampava le proprie cartoline postali con immagini della citta. E questo l’inizio dell’attivita pubblicitaria tesa ad attirare visitatori.
Il turismo, nel senso moderno del termine, nella citta di Krk comincio a svilupparsi all’inizio del XX secolo con la costruzione dei primi alberghi e la realizzazione delle prime spiagge balneabili con cabine. Il presupposto chiave per l’arrivo dei turisti fu l’infrastruttura di trasporto, in particolare i vaporetti che collegavano l’isola con la terraferma, Fiume e le isole vicine, e questo servizio fu assunto dalla societa di navigazione a vapore locale, fondata a Punat nel 1906. Una linea estiva fu stata lanciata ancora nel 1857 e collegava Rijeka (Fiume), Omišalj (Castelmuschio) e Krk. Fu ugualmente importante la ferrovia che nel 1873 collegava Fiume con Zagabria, Lubiana, Vienna e Budapest. I primi alberghi cittadini furono costruiti nel 1909 grazie all’imprenditorialita del ceco Jaromir Machaček, professore all’Accademia commerciale, che fece costruire tre alberghi nella zona di Dražica. Nell’insenatura c’era anche una spiaggia balneabile per i clienti dell’albergo, e dopo anche per gli abitanti. La stessa spiaggia Dražica apri nel 1910, quando furono montate cabine spogliatoio, come testimoniano le cartoline postali di quel periodo. Nel periodo intercorso tra le due guerre nella citta di Krk furono aperti solo quattro alberghi, il che porta alla conclusione che l’attivita alberghiera non si sviluppo notevolmente. Dopo la Seconda guerra mondiale si comincio a lavorare sulla ripresa delle attivita turistiche e a tale scopo fu fondata la Societa turistica della citta. Furono costruiti nuovi alberghi e ristrutturati o modernizzati quelli esistenti, in particolare nel 1966. Nel 1960 il primo autocampeggio sull’isola apri in vicinanza immediata della citta – autocampeggio Ježevac – e lo stesso anno fu fondata l’Impresa alberghiera di Krk, che riuni, per la prima volta, tutti i locali di ristorazione in citta in un’unica impresa. Per l’ulteriore possibilita di sviluppo del turismo a Krk furono importanti l’apertura dell’aeroporto Rijeka vicino a Omišalj nel 1970 e l’apertura al traffico del Ponte di Tito (oggi Ponte di Krk) nel 1980, che collegava l’isola di Krk con la terraferma. Oggi, oltre a Baška, Krk je uno dei piu importanti luoghi turistici sull’isola, che oltre ad alberghi e altri locali turistici e di ristorazione (ristoranti, hostel, taverne, gallerie) offre ai turisti testimonianze della sua ricca storia culturale. Grazie all’organizzazione di vari eventi (Estate culturale a Krk, Lovrečeva) e alla cura dei propri parchi, piazze e vie, la citta si e affermata nel modo migliore possibile e ha ottenuto molteplici riconoscimenti per la qualita turistica, conquistando cosi la cima della classifica dei luoghi turistici piu popolari nella Repubblica di Croazia.